PCI Express x16: a che punto siamo?
Le prime piattaforme per il nuovo standard PCI Express debutteranno il prossimo mese di Aprile su processori Intel Pentium 4. Quali prodotti video sfrutteranno il nuovo standard?
di Paolo Corsini pubblicata il 26 Gennaio 2004, alle 18:15 nel canale Schede VideoIntel
L'architettura PCI Express è stata uno dei temi principali che sono stati analizzati nel corso dell'Hardware Upgrade Technical Workshop, tenutosi a Milano lo scorso Sabato 24 Gennaio. Nel corso dell'evento è stata approfondita l'analisi tecnica di PCI Express, con particolare riferimento alle implementazioni native o con bridge.
Come noto a tutti gli appassionati, sia nVidia che ATI presenteranno nei prossimi mesi nuovi prodotti video top della gamma, dotati di supporto a pixel e vertex shader 3.0 e capaci, almeno stando alle aspettative, di porre nuovi limiti sia prestazionali che, soprattutto, visivi nel campo della grafica 3D dei videogames.
Mancano al momento caratteristiche tecniche dei due nuovi progetti, nomi in codice NV40 per nVidia e R420 per ATI, ma quello che ci si potrà attendere da entrambi i prodotti sarà sicuramente un nuovo livello di realismo nella grafica 3D. La speranza di tutti gli appassionati è che, progressivamente, questo aumentato realismo e coinvolgimento venga reso disponibile non solo nei demo tecnologici dei produttori, ma soprattutto nei videogame in commercio.
Resta da capire che tipo d'interfaccia di connessione le due nuove architetture nVidia e ATI utilizzeranno, se quella AGP oppure quella PCI Express. Quest'ultima, infatti, verrà ufficialmente introdotta da Intel con la prossima generazione di schede madri per processori Pentium 4, attese al debutto nel mese di Aprile.
Sia nVidia che ATI, stando alle informazioni attualmente disponibili, hanno in sviluppo soluzioni PCI Express di tipo nativo. nVidia ha presentato alcune settimane fa, al CES di Las Vegas, un chip bridge da PCI Express a AGP, soluzione che permetterà al produttore californiano di utilizzare la propria attuale generazione di chip video, pensati per interfaccia AGP, su schede video PCI Express, senza la necessità di modificare in alcun modo il chip video stesso.
L'approccio di ATI è viceversa molto più diretto: il produttore canadese non prevede d'introdurre soluzioni video PCI Express basate su l'utilizzo di bridge, ma sta sviluppando nuove soluzioni video PCI Express native. Questo, ovviamente, richiede del tempo e al momento mancano dettagli su quando ATI avrà disponibili le proprie schede video PCI Express.
Per questo motivo, non vedremo in commercio l'attuale generazione di schede video ATI con connessione PCI Express, sempre a patto che ATI non scelga d'introdurre nei prossimi mesi un proprio chip bridge al pari di nVidia.
L'approccio nVidia, d'altro canto, permetterà al produttore americano di avere disponibili pressoché da subito soluzioni video PCI Express sfruttando il proprio bridge, mentre non appena il mercato richiederà soluzioni PCI Express native in volumi, nVidia potrà introdurre in volumi i propri chip PCI Express nativi.
L'utilizzo di un bridge da PCI Express a AGP 8x, è bene ricordarlo, permette di sfruttare da subito i chip video attualmente in commercio, tutti pensati per interfaccia AGP, in abbinamento a piattaforme PCI Express. D'altro canto il bridge non permette di sfruttare tutta la bandwidth massima teorica a disposizione dei sistemi PCI Express nativi, introducendo della latenza addizionale rispetto ad un approccio senza bridge.
Come noto a tutti gli appassionati, sia nVidia che ATI presenteranno nei prossimi mesi nuovi prodotti video top della gamma, dotati di supporto a pixel e vertex shader 3.0 e capaci, almeno stando alle aspettative, di porre nuovi limiti sia prestazionali che, soprattutto, visivi nel campo della grafica 3D dei videogames.
Mancano al momento caratteristiche tecniche dei due nuovi progetti, nomi in codice NV40 per nVidia e R420 per ATI, ma quello che ci si potrà attendere da entrambi i prodotti sarà sicuramente un nuovo livello di realismo nella grafica 3D. La speranza di tutti gli appassionati è che, progressivamente, questo aumentato realismo e coinvolgimento venga reso disponibile non solo nei demo tecnologici dei produttori, ma soprattutto nei videogame in commercio.
Resta da capire che tipo d'interfaccia di connessione le due nuove architetture nVidia e ATI utilizzeranno, se quella AGP oppure quella PCI Express. Quest'ultima, infatti, verrà ufficialmente introdotta da Intel con la prossima generazione di schede madri per processori Pentium 4, attese al debutto nel mese di Aprile.
Sia nVidia che ATI, stando alle informazioni attualmente disponibili, hanno in sviluppo soluzioni PCI Express di tipo nativo. nVidia ha presentato alcune settimane fa, al CES di Las Vegas, un chip bridge da PCI Express a AGP, soluzione che permetterà al produttore californiano di utilizzare la propria attuale generazione di chip video, pensati per interfaccia AGP, su schede video PCI Express, senza la necessità di modificare in alcun modo il chip video stesso.
L'approccio di ATI è viceversa molto più diretto: il produttore canadese non prevede d'introdurre soluzioni video PCI Express basate su l'utilizzo di bridge, ma sta sviluppando nuove soluzioni video PCI Express native. Questo, ovviamente, richiede del tempo e al momento mancano dettagli su quando ATI avrà disponibili le proprie schede video PCI Express.
Per questo motivo, non vedremo in commercio l'attuale generazione di schede video ATI con connessione PCI Express, sempre a patto che ATI non scelga d'introdurre nei prossimi mesi un proprio chip bridge al pari di nVidia.
L'approccio nVidia, d'altro canto, permetterà al produttore americano di avere disponibili pressoché da subito soluzioni video PCI Express sfruttando il proprio bridge, mentre non appena il mercato richiederà soluzioni PCI Express native in volumi, nVidia potrà introdurre in volumi i propri chip PCI Express nativi.
L'utilizzo di un bridge da PCI Express a AGP 8x, è bene ricordarlo, permette di sfruttare da subito i chip video attualmente in commercio, tutti pensati per interfaccia AGP, in abbinamento a piattaforme PCI Express. D'altro canto il bridge non permette di sfruttare tutta la bandwidth massima teorica a disposizione dei sistemi PCI Express nativi, introducendo della latenza addizionale rispetto ad un approccio senza bridge.
61 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPoi si vedrà.
Byezz
pci express non serve?
Stiamo per assistere al più importante upgrade degli ultimi 10 anni.Vedrete se ci saranno vantaggi con tale soluzione!ancora una volta meglio ATI
conviene passare direttamente al PCI express nativo, soprattutto per le nostre taschenn se ne può + di sti molex
BYEZZZZZZZZZZZZZZ
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